Silvia

Silvia è content creator dal 2010 ed esperta d'informazione turistica per città d'arte italiane. Laureata in Lettere Classiche, è appassionata della storia, della cultura e delle curiosità delle città del Bel Paese, nonché conoscitrice di tutti i trucchi per una perfetta vacanza in Italia.

Tre giorni a Firenze – 3 cose da mangiare

Nella vostra vacanza di tre giorni a Firenze, saranno tante le cose da fare: visitare monumenti, ammirare attrazioni, perdersi nei suoi musei spettacolari che tutto il mondo ci invidia.
Ma tra le esperienze indimenticabili da vivere in questa città non potete dimenticare quella di provare la cucina toscana.
Ribollita, pappa col pomodoro, fagioli all’uccelletto…..sono infiniti i piatti che potrete scegliere nel menù e tutti da leccarsi i baffi!
Ma ci sono tre cose da mangiare a Firenze che dovete sicuramente assaggiare nelle “tappe ristorazione” che caratterizzeranno il vostro itinerario di 3 giorni a Firenze. Ecco quali:

Cosa mangiare a Firenze: il panino al lampredotto

1. PANINO AL LAMPREDOTTO

È un must da assaporare mentre passeggiate per le stradine del centro storico di Firenze. Potete acquistarlo in uno dei tipici chioschi chiamati lampredottai.
Il lampredotto è un piatto povero della cucina tipica fiorentina molto gustoso. È realizzato con uno dei quattro stomaci dei bivini ovvero l’abomaso. Ha un sapore forte e può essere mangiato nel panino insieme alla salsa verde oppure come un semplice bollito. Dai lampredottai potete trovare anche la trippa.

La schiacciata fiorentina, imperdibile piatto toscano

2. SCHIACCIATA FIORENTINA

Se volete fare una pausa veloce ed economica e non sapete cosa mangiare a Firenze, potete optare per una schiacciata, che, a seconda che sia ripiena o semplice, è l’ideale per un pranzo, una merenda, una cena rapida o uno spuntino.
Può essere un’ottima soluzione se volete mangiare a Firenze senza spendere troppo e soddisfare la vostra golosità. Le caratteristiche di un’autentica schiacciata fiorentina sono il fatto di essere unta, salata, croccante e cotta nel forno a legna.

3 giorni a Firenze: l'imperdibile fiorentina

3. BISTECCA ALLA FIORENTINA

È la regina della cucina toscana e il non plus ultra per tutti glia amanti della carne.
A Firenze la bistecca deve avere caratteristiche ben precise: l’osso a forma di T, il peso di almeno 1,5 kg e la cottura al sangue. Deve essere tagliata nella lombata di vitellone di razza chianina, una razza che fa parte della IGP “Vitellone dell’Italia centrale”.
Scoprite qui dove gustare a Firenze la migliore bistecca alla fiorentina! 

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Visitare i giardini di Firenze

A Firenze non troverete soltanto arte e storia. Non solo edifici in pietra, torri, musei e Basiliche: a Firenze potete vedere anche splendidi spazi verdi, abbelliti da piante, fiori, fontane e statue. Durante la vostra visita di questa meravigliosa città toscana, dedicate un po’ di tempo anche agli spazi aperti, rilassatevi con una passeggiata o con un picnic.

2. IL GIARDINO DI BOBOLI

I Giardini di Boboli a Firenze, acquista il bifglietto on line per saltare la coda

Il più noto tra i giardini di Firenze, Boboli si estende dietro a Palazzo Pitti, sulla sponda sud del fiume Arno. Il Palazzo prende il nome dalla famiglia nobile che lo fece costruire, ma fu poi residenza dei Medici nel XVI secolo e dei Savoia successivamente.

Camminate in lungo e in largo dietro al Palazzo – oggi un museo – imitando le passeggiate dei nobili del Rinascimento Fiorentino. Potrete ammirare opere d’arte come fontane – la Fontana del Nettuno tra le più note – statue, obelischi, grotte decorate e anche un anfiteatro.

La scultura più visitata del Giardini di Boboli è senza dubbio la Fontana del Bacchino, detto anche Nano Morgante, a rappresentazione del nano più celebre alla corte di Cosimo de Medici.

Più che un giardino, è un vero e proprio parco, la cui visita può durare anche tre ore!
Visto che è visitatissimo e c’è sempre coda vi consigliamo di acquistare il biglietto on line per avere l’accesso prioritario.

2. IL GIARDINO DEI SEMPLICI

Il Giardino dei semplici a Firenze, uno dei tanti giardini della città

Il Giardino dei Semplici è l’orto botanico che si trova di fronte alla sede universitaria di Firenze, nonché il terzo orto botanico più antico del mondo.
Inaugurato nel 1545 da Cosimo de Medici, prende il nome dalle prime piante che ospitò, quelle dette “semplici”, cioè le erbe medicinali.

Oggi il giardino è parte del Museo di Scienze Naturali dell’Università e si estende per circa 24 mila metri quadrati.
La visita vi porta attraverso aiuole, serre, alberi monumentali e coltivazioni di erbe selvatiche commestibili, ottimo accompagnamento alla cucina toscana.
Da notare un’eccellente iniziativa dei Giardino dei Semplici: il percorso per non-vedenti.
Oltre a cartelli e mappe in Braille, anche un percorso sensoriale dedicato all’olfatto e al tatto.
E’ importante sapere che una piccola parte di questo Giardino è coltivata anche grazie all’aiuto di alcuni ragazzini della scuola primaria.
Tra i giardini di Firenze, vale sicuramente una visita.

3. GIARDINO TORRIGIANI

I Giardini Torrigiani, tra le cose da vedere a Firenze

Anche questo giardino nasce come orto botanico. E’ tra i più vasti giardini privati nelle mura di una città e si estende per circa sette ettari, dietro la Cappella Brancacci e la Chiesa di Santo Spirito.
La torre simbolo del Giardino è alta ventidue metri. Ospita ancora oggi delle strumentazioni astronomiche, una biblioteca. Alla sommità, una terrazza per l’osservazione del cielo. In questo giardino potete passeggiare tra alberi secolari, serre e sculture.
Tra le più note, la statua di Osiride che regge il regolamento del parco. Il Giardino è ancora oggi privato e mantenuto negli anni grazie ai fondi dei discendenti della famiglia Torrigiani. Ospita anche corsi di giardinaggio e di pittura botanica.

4. GIARDINO DELLE ROSE

Il giardino delle rose a Firenze, tappa del vostro itinerario per visitare Firenze

Situato appena sotto Piazzale Michelangelo, l’entrata al Giardino delle Rose è gratuita.
Qui trovate non solo una vasta collezione di circa 350 varietà di rose, ma anche un giardino giapponese e una collezione di sculture dell’artista belga Folon.
Sia per la posizione che per la sua struttura a terrazza, il Giardino delle Rose è un ottimo punto dove rilassarsi dopo la visita ad un museo, ammirando il panorama della città di Firenze.

5. IL GIARDINO BARDINI

Firenze: Giardino Bardini, tra i principali giardini della città

Questo giardino privato si sviluppa in terrazzamenti, dalla riva dell’Arno vicino al Ponte delle Grazie, fino a Piazzale Michelangelo.
Conoscete la posizione del Piazzale, quindi è inutile dirvi che la passeggiata per questo giardino ombreggiato è in salita. Se non volete fare troppa fatica, il consiglio è quello di raggiungere Piazzale Michelangelo in autobus o taxi. Così, potete ammirare le bellezze del Giardino Bardini in discesa.

6. IL GIARDINO DELL’IRIS

Il Giardino dell'iris a firenze, tra le cose da vedere in città.

Dalla somma di Piazzale Michelangelo, avete la possibilità di visitare un altro giardino stupendo. E’ più piccolo rispetto agli altri, la visita più breve ma altrettanto piacevole. L’iris – detto anche giglio – è il fiore simbolo della città di Firenze. Dove ammirarlo se non in un giardino che ne ospita circa 200 varietà?
Il Giardino dell’Iris è aperto ogni anno soltanto in occasione della fioritura di questi fiori colorati. Dal 25 Aprile fino al 20 Maggio, ogni anno, potete visitarlo gratuitamente.

Visitare Firenze può essere un’esperienza unica. Non limitatevi alle opere d’arte e alla storia, lasciate sempre un po’ di tempo per attività all’aria aperta. La città di Firenze offre ottimi punti per un picnic o una passeggiata, in riva all’Arno o nelle piazze delle Basiliche, come a Santa Croce.
Combinate l’Arte e la Natura in uno dei suoi meravigliosi giardini: segnateli nella lista di cosa vedere a Firenze in 3 giorni !

Cose da fare a Firenze per i bambini: visita ai musei

Siete nel capoluogo toscano e state pensando a quali attività offre Firenze per bambini? Tra le tante proposte c’è la visita ai musei dove far avvicinare i vostri piccoli nell’arte, nella cultura e nella storia di questa splendida città. Noi ve ne suggeriamo 3 adatti per far divertire i vostri figli se visitate Firenze in 3 giorni con bambini.

1. MUSEO LEONARDO DA VINCI

Dedicato al più grande genio di tutti i tempi, il museo prese il via nel 1953, quando un privato offrì del denaro per far costruire tutti i modellini delle macchine e delle invenzioni di Leonardo. La visita divertirà i vostri bambini ma anche voi grandi, perchè vi permetterà di immergervi nel fantastico mondo di Leonardo attraverso i disegni, i modelli e le illustrazioni.
Situato nel centro di Firenze, a pochi passi dal Duomo, il museo ospita le ricostruzioni di diversi progetti di ingegneria civile, militare e di volo  progettate dal grande inventore, molte di esse a grandezza naturale e tutte funzionanti perfettamente.
Sicuramente il museo è un’ottima tappa del vostro itinerario della visita a Firenze per bambini.

 

 

2. MUSEO STIBBERT

Situato all’interno di Villa Montughi, ottocentesca e caratterizzata da un’ambientazione spettacolare, il Museo ospita tante armi ed armature antiche sia europee che orientali,abiti e accessori (sec. XVI-XIX), arazzi porcellane e elementi di arredo. Stupefacente la Sala della Cavalcata, dove è esposta una schiera di cavalli e cavalieri a grandezza naturale. I vostri bambini ne rimarranno entusiasti!
Accanto al museo c’è un parco all’inglese, con tempietti, grotte e fontane d’acqua. Dopo la visita potrete fermarvi un po’ qui per riposarvi.

Il museo si trova a nord della Fortezza da Basso. L’autobus n.4 che parte dalla stazione di Santa Maria Novella arriva in Via vittorio Emanuele II, da dove rimane da fare un tratto a piedi abbastanza breve.

3. MUSEO DI PALAZZO VECCHIO

Situato in Piazza della Signoria, all’interno di alcuni spazi dell’edificio che sono stati attualmente convertiti in un progetto museale dedicato alla conoscenza dei più piccoli. Sono stati allestiti due piccoli teatri, una sala dove vengono narrati racconti storici realizzati in modo che siano adatti ai bambini dai 3 ai 7 anni, un laboratorio di pittura e una zona ideata per far conoscere ai bambini il concetto di prospettiva applicato all’arte. Dedicato ai bambini dagli 8 anni in su c’è poi lo spazio dedicato “Civiltà del Rinascimento a Firenze per tutti” che permette ai giovani visitatori e alle loro famiglie di andare alla scoperta del Rinascimento.

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Parco giochi a Firenze

Mentre state organizzando il vostro viaggio  visitare Firenze con bambini, individuare dove sono i parco giochi Firenze può essere di grande aiuto. Non avrete problemi infatti a saper dove andare per offrire una valvola di sfogo ai vostri pargoli dopo la visita ad un museo o a una della tante attrazioni della città.

Partendo dal presupposto che Firenze è ricca di parchi molto belli dove passeggiare, giocare e rilassarsi (primi fra tutti i Giardini di Boboli), qui di seguito vi segnaliamo i parco giochi più carini della città. I vostri bambini vi ringrazieranno!

Parco giochi Firenze

Parco giochi sul Lungarno Santa Rosa

Lo trovate appena attraversato il Ponte Amerigo Vespucci e lo potete raggiungere con una passeggiata di circa 15 minuti da Ponte Vecchio.
Si tratta di una zona recintata dalla pavimentazione colorata divisa in settori in base alle fasce d’età, ordinata e con una buona varietà di giochi.

Parco giochi in piazza Massimo d’Azeglio

A pochi passi dal Duomo è ideale per i più piccoli (bambini non più grandi di 6/7 anni). L’area recintata è quasi tutta all’ombra ed ha scivoli, altalene, basse arrampicate e una giostrina coperta. È grande quasi come l’intera piazza. C’è anche un campo da calcetto per i più grandicelli.

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La giostra in piazza della Repubblica

Già posizionata fin dall’inizio del Novecento, è meta di ritrovo per tutti i bambini di Firenze. Concedete qualche giro anche ai vostri bimbi, ne rimarranno entusiasti.
È un gioiello di artigianato fiorentino, con cavalli in legno decorati e pitturati a mano. È aperta anche la sera.

Giardino di Villa Strozzi

Situato in Oltrarno ed è una vasta area verde inserita nel bel scenario della Villa. Qui troverete i giochi in legno, in uno stile retrò, che ricorda i giochi di un tempo.

Giardino dell’Orticoltura

In questo giardino caratterizzato da vialetti curati e abbastanza ombreggiati, un tempietto neoclassico e una serra liberty. In fondo al parco troverete un‘area giochi interamente rivestita con una pavimentazione semi-rigida. D’estate tenete presente che al mattino è completamente al sole.

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Santa Maria del Fiore e il complesso del Duomo

Il suo nome allude al giglio, simbolo della città in cui si trova ed è una delle attrazioni principali di Firenze: è la cattedrale di Santa Maria del Fiore, terza chiesa più grande in Europa.
È infatti lunga 160 m, larga 43 m, il suo transetto si estende per 90 metri, mentre la cupola interna (dal pavimento alla lanterna) si innalza anch’essa per 90 m.
Iniziata da Arnolfo di Cambio nel 1296, venne portata a termine in quasi 150 anni. A testimoniare questo lungo lasso di tempo intercorso tra la posa della prima pietra e il completamento della cattedrale, rimangono le diversità di stile rilevate nelle sue diverse parti.


Santa Maria del Fiore,
con la sua Cupola del Brunelleschi insieme all’elegante Campanile di Giotto, che le sorge accanto e il Battistero di San Giovanni, valgono da soli un viaggio a Firenze. Proprio per questo le code all’ingresso sono molto lunghe.
Per evitare di perdere tempo facendo la fila vi consigliamo quindi di acquistare il biglietto on line. Avrete diritto all’accesso prioritario al tutto il complesso del Duomo.
Vi ricordiamo che per salire sulla cupola del Brunelleschi è obbligatorio effettuare la prenotazione.
Potrete farlo dall’ingresso alla Cupola presso la biglietteria dell’Opera del Duomo.

Fate molta attenzione al modo in cui vi vestirete durante la vostra visita: è infatti necessario rispettare il codice di abbigliamento (pena la possibilità di entrare), quindi niente maglie senza maniche o pantaloncini. Le ginocchia e le spalle devono essere coperte sia per gli uomini che per le donne.

Sul Lato nord-est della piazza del Duomo si trova il Museo dell’Opera del Duomo, oltre 6.000 metri quadrati di superficie, che ospitano 28 sale, distribuite su tre piani.
Restaurato nel 2015, qui sono conservate le opere d’arte originali che nel corso del tempo hanno decorato i suoi monumenti. Capolavori di MichelangeloDonatelloBrunelleschi, Ghiberti, solo per citarne alcuni. 

Visitare Firenze: il Museo Opera del Duomo

1. L’ESTERNO DI SANTA MARIA DEL FIORE

L’attuale facciata risale alla fine del XIX secolo. L’architetto che la progettò (Emilio De Fabris ) si ispirò ai fianchi della cattedrale, risalenti per la maggior parte al XIV secolo.
Nel fianco meridionale, in prossimità della tribuna si trova la Porta dei Canonici, realizzata in stile gotico antico alla metà del Trecento.
Degni di nota sono i 3 absidi progettati in modo da sembrare i petali di un fiore, il cui gambo è la navata centrale.
Dopo le absidi, sul fianco settentrionale c’è la Porta della Mandorla, dell’inizio del Quattrocento. si chiama così per via del rilievo della vergine racchiuso in una cornice a forma di mandorla. 

Visitare il duomo di Firenze

2. L’INTERNO DI SANTA MARIA DEL FIORE

L’interno della Cattedrale di Firenze, vasto e severo, contrasta con l’impatto visivo dell’esterno.
Sulla navata si sinistra vi sono due enormi affreschi dedicati a due condottieri al servizio di Firenze: Niccolò da Tolentino di Andrea del Castagno e Giovanni Acuto di Paolo Uccello.
Sotto la cupola una serie di affreschi del Vasari ritraggono il Giudizio Universale.
Sotto gli affreschi è situato il Coro ottagonale. Lungo il transetto invece si aprono le tre absidi, separate dalle due sagrestie e ognuna ripartita in cinque cappelle.
Assolutamente degne di nota sono le vetrate policrome, tra le più belle d’Italia, realizzate da Donatello, Andrea del Castagno, Paolo Uccello e Lorenzo Ghiberti.

L'affresco all'interno della cupola del duomo diFirenze

3. LA CUPOLA DEL BRUNELLESCHI

Quest’opera di alta ingegneria venne progettata da Filippo Brunelleschi ed è una delle cupole più grandi del mondo.
Costituita da due calotte di forma ogivale e collegate tra loro, è stata in grado di resistere ai fulmini, ai terremoti, al passare dei secoli e oggi come nel Quattrocento incanta chiunque la osservi da lontano.
Il diametro della cupola è di 45,5 metri, le stesse dimensioni dell’intero battistero. Per realizzarla il Brunelleschi impiegò ben 14 anni (dal 1420 al 1434).
La grandissima innovazione della sua costruzione fu quella di voltare la Cupola senza armature. Venne usata infatti una doppia volta con un’intercapedine di cui l’interna (dello spessore di oltre due metri) era realizzata con conci a spina di pesce, e aveva una funzione strutturale, (essendo autoportante) e quella esterna solo di copertura.
Sulla cupola c’è la lanterna, con copertura a cono, e la palla di rame dorato con la croce che contiene reliquie sacre, realizzata da Andrea del Verrocchio.
L’interno della cupola presenta affreschi sul tema del Giudizio Universale realizzati dal Giorgio Vasari e Federico Zuccari.

Visitare Firenze: il duomo e il campanile

4. IL CAMPANILE DI GIOTTO

Come Santa Maria del Fiore, è rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi. A base quadrata, il maestoso campanile è considerato il più bello d’Italia. Giotto progettò e iniziò la sua costruzione nel 1334, ma morì solo 3 anni dopo.
Proseguirono la sua opera Andrea Pisani e Francesco Talenti. Il Campanile di Giotto è alto 84,5 metri e si possono salire i suoi 414 scalini. La decorazione esterna a lunette dei primi due piani presenta bassorilievi sul tema della Creazione dell’uomo, per illustrare le sue varie attività.
I bassorilievi della seconda fascia ritraggono invece i pianeti, le Virtù Cardinali, le Arti e i Sacramenti. Le sculture che raffigurano i profeti e le sibille , nelle nicchie dei piani superiori, sono delle copie. Gli originali sono al Museo dell’Opera del Duomo.
In cima al campanile si trova una terrazza realizzata dall’opera di Francesco Talenti e che funge da tetto panoramico. Il Talenti portò a termine i Campanile nel 1359, dopo gli anni terribili della peste nera.

Gli hotel in San Giovanni

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La Cupola del Brunelleschi

Scommettiamo che non appena sentite nominare la città di Firenze, la prima immagine che vi viene in mente è quella del Duomo, con la sua grandiosa Cupola del Brunelleschi che svetta superba ed elegantissima. Non ci sbagliamo, vero? Ma quanto ne sapete riguardo alla storia di questa incredibile opera architettonica, divenuta simbolo di una città e di un intero periodo storico come il Rinascimento?

La cupola venne progettata da Filippo Brunelleschi, affiancato da Lorenzo Ghiberti, che ideò una struttura a doppia calotta realizzabile senza l’utilizzo di centine. Tra i due gusci si individua un intercapedine occupato da una scala di ben 463 gradini. In origine, permetteva di raggiungere la lanterna per ragioni di manutenzione, oggi vi garantisce una delle migliori  viste panoramiche sulla città di Firenze.
Il tutto è irrobustito da setti murari che svolgono una funzione analoga a quella dei contrafforti. Questo dava la possibilità di costruire di pari passo sia la calotta interna che quella esterna, appoggiando le impalcature necessarie ora all’una ora all’altra ed evitando così l’utilizzo delle centine.

Piccola curiosità: man mano che la struttura cresceva, salire e scendere dai ponteggi diventava sempre più difficile e pericoloso per gli operai. Si decise così di organizzare una frugale locanda sulle impalcature, per permettere loro di mangiare e riposare brevemente senza dover scendere fino a terra, ottimizzando di conseguenza tempi e risorse.

Tornando alla struttura, la copertura della cupola è realizzata in laterizio, con i mattoni disposti a spina di pesce, che rendono il tutto più stabile attraverso un efficace distribuzione dei pesi.
Lo scheletro presenta invece la sezione dell’arco a sesto acuto. Viene da chiedersi il perché, siccome tale tipologia architettonica, protagonista del periodo gotico, era stata abbandonata sin dagli inizi del Rinascimento in favore dell’arco a tutto sesto.

La risposta è molto facile: l’arco ogivale, per la sua conformazione slanciata verso l’alto, garantisce una distribuzione delle forze più efficiente, affidando la maggior parte del peso alla componente verticale, riducendo notevolmente la spinta orizzontale e permettendo in questo modo la realizzazione di una struttura così grandiosa, altrimenti impossibile.
Per rendere ancora più stabile l’opera, vengono infine introdotte delle false tribune che fortificano le pareti che accolgono il grande peso della cupola.

Il Duomo

Che cosa possiamo dire, invece, della grande chiesa che sottosta alla cupola del Brunelleschi?
In origine, al posto della struttura che tutti noi conosciamo, in piazza Duomo sorgeva un’antica basilica paleocristiana affiancata ad un battistero di gusto romanico. Sull’onda del successo e della crescita sia economica che politica che Firenze conobbe nel XII secolo, si decise di ammodernare il principale luogo di culto della città, affidando il progetto della nuova chiesa ad Arnolfo di Cambio (architetto, tra l’altro, anche di Palazzo Vecchio).

Questi ideò una struttura a tre navate culminante con un innovativo corpo trilobato, che riassume in sé il transetto e l’abside, i quali individuano al centro uno spazio ottagonale analogo a quello del battistero esterno. In queste strutture possiamo metaforicamente individuare l’ideale percorso attraverso la religione del fedele: vediamo l’inizio della vita cristiana, sancito dal battesimo, all’interno del battistero, la sua vita, collocata lungo le navate ed infine la sua morte e la speranza della resurrezione e del Regno dei Cieli, che Arnolfo di Cambio immagina corrispondere alla cupola, che assimila alla volta celeste.

Se andiamo ad osservare oggi il nostro Duomo, però, non possiamo non notare come l’ottagono individuato dalla cupola sia molto più ampio rispetto a quello del battistero. La responsabilità è da attribuire a Francesco Talenti, che, cavalcando l’onda d’entusiasmo per la crescita economica, intervenne anni dopo, a cantiere già avviato, sul progetto di Arnolfo, ingrandendo la struttura, ma mettendo i suoi contemporanei di fronte ad un problema non da poco: a causa della peste scoppiata nel 1348 non si trovavano più artigiani in grado di costruire le centine per la realizzazione di archi e cupole e nessuno sapeva come costruire una struttura così grandiosa.
Così, per lungo tempo il Duomo rimase privo della cupola, fino all’arrivo di Filippo Brunelleschi.

Cosa vedere agli Uffizi

E’ possibile visitare la Galleria degli Uffizi al momento?
Assolutamente si! Basta seguire pochi e semplici accorgimenti: utilizzare la mascherina e il gel disinfettante per le mani,  osservare il distanziamento interpersonale di 1.80 m, evitare assembramenti. Prima di entrare, inoltre, ti verrà misurata la temperatura con il termoscanner.

Ingresso e biglietti: potrai accedere alle attrazioni solo se avrai prenotato il biglietto on line con l’orario programmato, non sara’ più possibile comprarlo all’ingresso! Per le visite al sabato e festivi è necessario prenotare almeno un giorno prima.  In questa pagina troverai tutti i link per l’acquisto.

E’ difficile decidere cosa vedere agli Uffizi!
Considerati il più antico museo d’Europa, ospita  infatti una delle più grandi raccolte della pittura italiana al mondo. Tuttavia,  bisogna fare fare una scelta, perchè vedere tutta la galleria è veramente un’impresa titanica. Per darvi una mano a decidere quali capolavori ammirare qui di seguito vi elenchiamo alcune delle opere da non perdere.

N.B: la visita agli  Uffizi  è piuttosto impegnativa perciò vi consigliamo di dedicarvi al massimo 3 ore. L’ideale è avere già chiaro cosa andare a vedere.

 

 
La primavera di Botticelli

Sicuramente una delle opere più emblematiche dell’intero Rinascimento italiano, la primavera di Botticelli, databile attorno al 1482, rappresenta una scena mitologica con numerosi personaggi abilmente inseriti in un contesto naturalistico ampiamente dettagliato e curato. Negli anni si sono susseguite le interpretazioni circa il reale messaggio del dipinto ma, ancora oggi, è tanta l’aurea di mistero che aleggia sull’opera e sui reali motivi che spinsero Botticelli a scegliere proprio quei personaggi rispetto ad altri. L’abile uso del colore e la chiave umanistica che prevale su tutte come possibile interpretazione del dipinto lo hanno reso uno dei quadri più famosi dell’artista e del panorama fiorentino.

La Nascita di Venere di Botticelli

Insieme alla Primavera, anche la Nascita di Venere rappresenta il culmine dell’operato artistico di Botticelli, nonché simbolo della pittura rinascimentale fiorentina. Il quadro, sospeso tra allegoria e mitologia, è una chiara estensione della Primavera, accomunandoli sia i personaggi legati all’antica mitologia che alle numerose possibile interpretazioni di diversa matrice. Ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, la scena rappresenta la nascita della dea che, sospesa su una conchiglia in mezzo al mare, viene servita da un’ancella e accarezzata dai venti e da una pioggia di delicate rose. L’opera ad oggi risulta essere la prima vera rappresentazione pittorica su grande tela del panorama fiorentino. Sicuramente da inserire nell’elenco di cosa vedere agli Uffizi.

Il Tondo Doni di Michelangelo

L’opera, databile intorno al 1504, è uno dei capolavori indiscussi del maestro fiorentino. Uno dei primi esempi di manierismo  il tondo fu commissionato da una ricca famiglia di banchieri e si propose come magistrale rappresentazione in tempera grassa su tavola della Sacra Famiglia

La Madonna del Cardellino di Raffaello

E’ una delle maggiori opere di Raffaello Sanzio, nonché una delle più innovative raffigurazioni della Vergine Maria. Raffigurata in un momento intimo di estrema umanità, la Vergine è intenta a seguire Gesù e San Giovannino nei loro primi anni di vita mentre giocano con un cardellino. Il dipinto ad olio è probabilmente databile al 1506.

L’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci

L’adorazione dei magi fu una delle tematiche tanto care a tutto il repertorio artistico dell’arte fiorentina del 1400. Anche il maestro fiorentino Leonardo da Vinci si cimentò nella rappresentazione della famosa scena biblica, con un dipinto ad olio su tavola, questa volta, cambiando lo schema narrativo e mostrando una scena assolutamente diversa da quelle tradizionali: l’artista, infatti, concentra la scena sul Bambino e sulla sua natura divina.

La Madonna di Ognissanti di Giotto

Si tratta di una pala d’altare realizzata nel 1310 ed è uno dei primi dipinti a rompere quelle che erano le tradizioni pittoriche incentrate sul pieno rispetto dei canoni bizantini dell’epoca. Giotto, dall’alto della sua voglia di ricreare opere ben studiate e soprattutto magistralmente strutturate, ricreò il celebre tema della Madonna con Bambino riponendo la coppia divina in uno spazio definito rappresentato dal trono che ne conferma la maestosità.

Il Battesimo di Cristo di Andrea del Verrocchio

Il dipinto, datato al 1470, fu realizzato presso la bottega del Verrocchio da quest’ultimo e con la collaborazione di altri artisti praticanti presso la bottega fiorentina, come ad esempio Leonardo da Vinci. Il quadro mostra la famosa scena evangelica in modo assolutamente innovativo ed originale con una struttura particolare che, partendo dalle mani divine che concedono il battesimo a Cristo, irradia tutta la scena dall’alto verso il basso, in una composizione magistralmente strutturata.

La Madonna Ruccellai di Duccio

Questo dipinto, detto anche la Madonna dei Laudesi, raffigura la Madonna col Bambino in una scena che suggerisce maestosità e imponenza. Databile al 1285, il dipinto è in tempera e oro su tavola che mostra una Madonna insolita, raffinata, quasi sorridente contornata da numerosi angeli che sembrano quasi incorniciare la coppia divina. Il quadro è spiccatamente ispirato alla cultura pittorica bizantina.

I dipinti di Federico da Montefeltro e Battista Sforza di Piero della Francesca

Il celebre Doppio ritratto dei duchi di Urbino, risalente ad un periodo che va dal 1465 al 1472, è un dipinto ad olio su tavola commissionato a Piero della Francesca proprio dai due coniugi. I personaggi sono ritratti di profilo, con sguardo fiero e solenne cercando probabilmente di elevarli ad un rango superiore, quasi divino. Lo sfondo in lontananza con colori tenui e delicati e i forti colori dei personaggi, creano un contrasto abilmente studiato per creare una sorta di sospensione e metterne in mostra l’importanza. Oggi i due dipinti sono esposti separati sebbene, molto probabilmente, un tempo appartenessero entrambi ad un unico quadro. Assolutamente da inserire tra cosa vedere agli Uffizi.

 

La Battaglia di San Romano di Paolo Uccello

La Battaglia di San Romano è in realtà un dipinto diviso in tre scene raffiguranti le storiche battaglie della storia del popolo fiorentino. Il quadro complessivo, in realtà, non esiste ma si tratta di un tre diverse sezioni dello stesso quadro divise tra il museo degli Uffizi, il Louvre di Parigi e la National Gallery di Londra.  Il dipinto, databile al 1438, raffigura la scena del Disarcionamento di Bernardino della Ciarda è infatti un vero e proprio capolavoro di prospettiva e tecnica pittorica.

Biglietti: tutte le opzioni

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