1. La meridiana
In alto, sull’angolo della bottega che delimita la terrazza ovest dove si trova il busto di Benvenuto Cellini, c’è una meridiana particolare, a forma di mezzaluna, che rappresenta l’ultima testimonianza del ponte trecentesco.
L’iscrizione sul basamento dell’orologio solare spiega che venne collocato nel 1345 in occasione della ricostruzione del ponte.
2. Le arcate ribassate
Ponte Vecchio fu il primo ponte in cui vennero usati nella sua costruzione (del 1345 ad opera di Taddeo Gaddi) i valichi ad arco ribassato.
Questa tecnica del tutto nuova, permise di avere meno campate (tre al posto di cinque) e più grandi. In questo modo detriti e le piante che avrebbero potuto distruggere il ponte, potevano fluire con più facilità.
Lungo tutto il suo passaggio è fiancheggiato da due file di botteghe artigiane, ricavate in portici chiusi. Ai quattro angoli della costruzione erano situate 4 torri che ne controllavano l’accesso.
3. La Torre dei Mannelli
All’estremità sud del ponte, il Corridoio Vasariano gira attorno ad una torre, quella dei Mannelli, unica sopravvissuta delle 4 che erano agli angoli a difesa della costruzione.
La Famiglia Mannelli fu la sola che fece opposizione al passaggio del Corridoio attraverso la loro proprietà. Così facendo costrinsero il Vasari a progettare questo tratto completamente a sbalzo su mensole per aggirare la torre.
4. Le botteghe di Ponte Vecchio
Foto di Anna Berardengo
Nel periodo medievale era sede di botteghe di macellai e verdurieri. Era infatti stato imposto dall’autorità cittadina che i macellai vi si riunissero per preservare la pulizia delle case del centro ed evitare così gli odori e gli scarti delle carni che venivano trasportate dalle strade all’Arno.
Dopo la costruzione del Corridoio Vasariano , nel 1565, si trovò inopportuna la presenza di queste botteghe e nel 1593 si decise di sfrattare i macellai, concedendole invece agli artigiani e agli orafi, attive ancora oggi.
5. Il Corridoio Vasariano
Costruito nel 1565 da Giorgio Vasari per Cosimo I De’ Medici il corridoio, lungo circa un chilometro, che passa sopra il ponte, metteva in comunicazione il centro politico e amministrativo di Palazzo Vecchio, con Palazzo Pitti, che ai tempi era ancora abitazione privata dei De’ Medici.
Durante il periodo della liberazione, il Corridoio Vasariano fu l’unico modo di passare dalla parte nord alla parte su di Firenze.
6. Le finestre di Mussolini
Nello slargo centrale del ponte si trovano le grandi finestre fatte realizzare nel 1939 da Benito Mussolini in occasione della visita di Hitler a Firenze. Queste gli avrebbero permesso di ammirare il panorama della città verso Ponte Santa Trinità.
Si dice che egli fu colpito da questa vista e dispose di non bombardarlo nel 1944.
Se volete godervi uno spettacolo veramente romantico, quando il sole comincia a tramontare andate al Ponte Santa Trinità.
Quando la luce comincia ad affievolirsi, giratevi verso Ponte Vecchio ad est e vedrete le luci delle antiche oreficerie scintillare sulle acque dell’Arno, che diventano via via più scure.
Ponte Vecchio è uno dei simboli di Firenze e sicuramente uno dei più bei ponti d’Italia, insieme al Ponte dei sospiri a Venezia, a Ponte Sant’Angelo a Roma, al Ponte Coperto a Pavia e al Ponte di Castelvecchio a Verona.
La storia
Un primo attraversamento in legno risale già all’epoca romana, ma si trovava più a monte rispetto alla costruzione attuale.
Dopo la piena del 1177 il ponte venne ricostruito, ma spostato più a valle. Subì poi dei danni durante le alluvioni del 1200 e 1250 e spazzato via da quella del 1333.
Fu ricostruito tra il 1339 e il 1345 su progetto di Taddeo Gaddi (altri ipotizzano di Neri di Fioravante o Domenico da Campi).
Nel 1665 Giorgio Vasari edificò il Corridoio Vasariano per collegare Palazzo Vecchio alla casa dei Medici.
Nel Settecento si iniziarono ad usare le caratteristiche madielle, le vetrine sporgenti dotate di chiusure ribaltabili.
All’Ottocento risalgono invece alcune riconfigurazioni delle vetrine e la trasformazione della via interna in galleria coperta.
Nel 1938 Mussolini commissionò la costruzione delle ampie finestre panoramiche al centro del ponte in occasione della visita di Hitler.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale vennero realizzate importanti opere di consolidamento all’insieme della struttura.
Nel 1966 una nuova alluvione danneggiò il ponte che venne subito dopo restaurato.