Silvia

Silvia è content creator dal 2010 ed esperta d'informazione turistica per città d'arte italiane. Laureata in Lettere Classiche, è appassionata della storia, della cultura e delle curiosità delle città del Bel Paese, nonché conoscitrice di tutti i trucchi per una perfetta vacanza in Italia.

Cosa visitare fuori Firenze

Nei dintorni di Firenze ci sono diverse mete bellissime che potrete raggiungere facilmente: una visita a San Gimignano, Fiesole, Certaldo sono solo alcune delle gite fuori porta che potrete inserire nel vostro soggiorno.
Per avere informazioni e consigli sulle diverse destinazioni consultate la nostra pagina dedicata Gite fuori porta nei dintorni di Firenze.

Se volete scoprire le risposte alle vostre domande più frequenti per visitare Firenze cliccate QUI!

Eventi a Firenze – 3 feste tradizionali da scoprire

Nessun fiorentino rinuncia a partecipare a quegli eventi a Firenze che rappresentano la memoria storica della città e che sono diventati nel tempo anche richiamo turistico. Sono diverse le feste tradizionali che scandiscono il calendario, appuntamenti annuali che radunano folle di cittadini e turisti.

Noi ve ne abbiamo scelte tre tra le principali a cui magari vi può capitare di prendere parte se vi trovate a visitare Firenze proprio in quei giorni.

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1. Lo Scoppio del Carro

È una delle più antiche tradizioni fiorentine e uno degli eventi a Firenze più famosi: risale al periodo della conquista della Terra Santa. Si tiene la domenica di Pasqua e si celebra sul sagrato del Duomo.
A mezzogiorno, durante la messa nella cattedrale, al Gloria viene lanciata “la colombina”, un razzo a forma di colomba che per mezzo di un cavo metallico sfreccia dall’altare maggiore raggiungendo il carretto addobbato da mortaretti e petardi dando così inizio all’esplosione.

2. Festa della Rificolona

Celebrata la sera del 7 settembre, la vigilia della Natività della vergine, in piazza SS. Annunziata. I partecipanti ai cortei portano delle canne con appesi dei coloratissimi lampioncini di carta di tutte le forme e colori, all’interno dei quali viene accesa una candela. Alla festa è legato anche il “mercato”: La Fierucola del Pane, che dal 1984 si presenta in piazza SS. Annunziata il primo fine settimana del mese di settembre e dove si possono trovare  prodotti biologici, artigianato manuale e tradizionale.

3. San Giovanni e il calcio storico fiorentino

La sera del 24 giugno, giorno della festa di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, da Piazzale Michelangelo si sparano razzi, mortaretti, bengala e girandole multicolori che inondano Firenze di luci e botti.
Nello stesso giorno si svolge la finale del Calcio Storico Fiorentino, che si gioca rigorosamente in abiti cinquecenteschi, partita che rievoca quella vera giocata durante l’assedio del 1530.
La manifestazione prevede tre partite che si giocano l’ultima settimana di giugno, solitamente in piazza Santa Croce e piazza della Signoria. Partecipano 4 squadre : Santa Croce (blu), Santo Spirito (bianco), Santa Maria Novella (rosso) e San Giovanni (verde). Le due che conquistano la finale si sfidano il 24 giugno sul campo allestito in piazza Santa Croce davanti ad un pubblico di fiorentini e turisti.

Come arrivare a Firenze

Come arrivare a Firenze, è una delle domande che vi farete organizzando la vostra vacanza nel capoluogo toscano.

Una delle città più visitate dagli amanti dell’arte, della cultura e della storia italiana, meta ideale sia per i turisti italiani che per quegli stranieri, Firenze è perfettamente collegata con le principali città d’Italia e d’Europa.
Sia che si decida di raggiungerla in aereo, sia che si voglia arrivare in auto o in treno, le opzioni per come compiere il viaggio non mancano di certo.

Scopriamo dunque insieme come fare a raggiungere la vostra meta con i principali mezzi di trasporto: aereo, treno e auto.

Come arrivare a Firenze

1. AEREO

Se desiderate arrivare a Firenze in aereo, questo non comporterà un problema, grazie ai numerosi voli interni che vengono effettuati sia da che per la città toscana. Non solo! L’aeroporto fiorentino è anche collegato strategicamente a numerose città europee, cosicchè si può raggiungere Firenze da qualsiasi parte d’Europa in modo facile, rapido e diretto. L’aeroporto Amerigo Vespucci dista ben poco dal centro storico cittadino (soli 4 km) ed è ben servito sia dai mezzi pubblici che privati.

A disposizione c’è anche un bus-navetta chiamato “Vola in Bus” che fa parte della rete dei trasporti pubblici locali (è gestito da Busitalia). Si tratta di un comodo collegamento che conduce, con cadenza di mezz’ora tra una corsa e l’altra direttamente dall’aeroporto alla stazione centrale di Firenze Santa Maria Novella. Consultate sempre, prima del viaggio, tutti i siti ufficiali di competenza per avere indicazioni sicure e verificate.

2. TRENO

Come arrivare a Firenze: treno, macchina, aereo

Il treno è sicuramente uno dei mezzi più pratici per poter raggiungere il centro di Firenze. La stazione  di Santa Maria Novella, è praticamente a due passi dal centro storico e dal Duomo ed è  collegata a numerose altre città vicine grazie a tutta una serie di bus  ad essa associati. Santa Maria Novella è anche il punto di approdo dei principali treni veloci (Italo Treno e Frecciarossa) che collegano le principali città italiane con Firenze.

La seconda stazione in ordine di importanza è sicuramente quella di Firenze Campo di Marte, verso la quale vengono indirizzati un numero sempre crescente di treni nazionali ed internazionali. La stazione di Campo di Marte si trova appena fuori le vie principali della città che racchiudono il centro storico di Firenze ed è a pochi minuti dallo stadio locale (informazione utile a chi è interessato alle partite di calcio della squadra cittadina o a agli eventi musicali, che si tengono presso lo stadio durante i periodi estivi).

Tendenzialmente tutte le principali linee di bus urbane dell’ ATAF, ( Azienda Trasporti dell’Area Fiorentina), si fermano a Firenze Santa Maria Novella, mentre i collegamenti con la stazione di Campo di Marte sono sicuramente minori, trattandosi di una stazione secondaria.
Quali sono le linee che fermano presso la stazione di Campo Marte?
Fermano le linee 12 e 13 e, vicino, il 6, 10, 20 33.
Le due stazioni sono ben collegate da diversi treni, che rendono i collegamenti tra periferia e  centro ancora più facili, rapidi ed intuitivi. Grazie alle numerose nuove tratte e alle offerte delle compagnie ferroviarie ad alta velocità, raggiungere Firenze in treno è una delle opzioni più pratiche per poter arrivare in poco tempo.

3. AUTO

Visitare firenze in 3 giorni: come arrivare in auto
Un bel viaggio on the road alla scoperta della campagna toscana e delle sue numerose  città ricche di storia, arte e cultura è sicuramente un’ idea di viaggio che stuzzica in molti. In realtà però, quando si desidera raggiungere Firenze in auto, c’è da mettere in conto che il centro storico, che racchiude le sue principali attrazioni della città, è delimitato da una ZTL e, pertanto, non accessibile alle macchine. Una delle cose essenziali da fare prima di cimentarsi in un viaggio con le quattroruote alla scoperta della cittadina toscana è trovare un alloggio che sia dotato di  un parcheggio dove poter lasciare la propria vettura e procedere all’esplorazione della città a piedi.

Se il vostro hotel non vi garantisce un posto auto, è tuttavia possibile affidarsi ad uno dei numerosi garage a pagamento dove lasciare la macchina per un lasso di tempo prestabilito approfittando anche di sconti e promozioni per i periodi di tempo più lunghi. Se invece il vostro albergo si trova presso la periferia della città, sicuramente la cosa più opportuna è lasciare anche in questo caso la vettura e affidarsi ai numerosi mezzi pubblici come treni e bus e raggiungere il centro storico. Firenze è praticamente un museo a cielo aperto e quindi, girare a piedi per le sue strade e scoprire ogni suo angolo e attrazione passeggiando, sarà sicuramente una bella esperienza.

Per quanto riguarda i collegamenti su strada sono tante le autostrade che collegano le varie città italiane con Firenze, basterà consultare una mappa o il sito internet di competenza delle autostrade italiane per riuscire a trovare la soluzione più veloce e più opportuna per raggiungere Firenze in auto.

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Ponte Vecchio – Curiosità

Simbolo di Firenze per antonomasia, Ponte Vecchio è una delle attrazioni principali della città, che non può essere esclusa dall’itinerario di visita.
Attraversa il fiume Arno nel suo punto più stretto e rappresenta il primo e più antico ponte di Firenze. Risale infatti all’epoca romana, quando venne realizzato in legno, e nel corso del tempo fu più volte danneggiato.
L’ultimo danneggiamento è datato 3-4 novembre 1333. Nel 1345,  fu ricostruito d’allievo di Giotto, Taddeo Gaddi, su tre arcate, più profonde e più resistenti all’impeto dell’acqua.
La sua bellezza gli portò fortuna.
Si racconta infatti che, grazie ad essa, durante la seconda guerra mondiale, Hitler lo risparmiò dai bombardamenti del 1944.

Di seguito vi riportiamo alcune curiosità di cui forse non eravate al corrente e che vi permetteranno di visitare Ponte Vecchio scoprendone tutti i segreti.

1. La meridiana

In alto, sull’angolo della bottega che delimita la terrazza ovest dove si trova il busto di Benvenuto Cellini, c’è una meridiana particolare, a forma di mezzaluna, che rappresenta l’ultima testimonianza del ponte trecentesco.
L’iscrizione sul basamento dell’orologio solare spiega che venne collocato nel 1345 in occasione della ricostruzione del ponte.

2. Le arcate ribassate

Ponte Vecchio fu il primo ponte in cui vennero usati nella sua costruzione (del 1345 ad opera di Taddeo Gaddi) i valichi ad arco ribassato.
Questa tecnica del tutto nuova, permise di avere meno campate (tre al posto di cinque) e più grandi. In questo modo detriti e le piante che avrebbero potuto distruggere il ponte, potevano fluire con più facilità.
Lungo tutto il suo passaggio è fiancheggiato da due file di botteghe artigiane, ricavate in portici chiusi. Ai quattro angoli della costruzione erano situate 4 torri che ne controllavano l’accesso.

3. La Torre dei Mannelli

All’estremità sud del ponte, il Corridoio Vasariano gira attorno ad una torre, quella dei Mannelli, unica sopravvissuta delle 4 che erano agli angoli a difesa della costruzione.
La Famiglia Mannelli fu la sola che fece opposizione al passaggio del Corridoio attraverso la loro proprietà. Così facendo costrinsero il Vasari a progettare questo tratto completamente a sbalzo su mensole per aggirare la torre.

4. Le botteghe di Ponte Vecchio

Visitare Firenze in 3 giorni: le botteghe di Ponte Vecchio

Foto di Anna Berardengo

Nel periodo medievale era sede di botteghe di macellai e verdurieri. Era infatti stato imposto dall’autorità cittadina che i macellai vi si riunissero per preservare la pulizia delle case del centro ed evitare così gli odori e gli scarti delle carni che venivano trasportate dalle strade all’Arno.
Dopo la costruzione del Corridoio Vasariano , nel 1565, si trovò inopportuna la presenza di queste botteghe e nel 1593 si decise di sfrattare i macellai, concedendole invece agli artigiani e agli orafi, attive ancora oggi.

5. Il Corridoio Vasariano

Costruito nel 1565 da Giorgio Vasari per Cosimo I De’ Medici il corridoio, lungo circa un chilometro, che passa sopra il ponte, metteva in comunicazione il centro politico e amministrativo di Palazzo Vecchio, con Palazzo Pitti, che ai tempi era ancora abitazione privata dei De’ Medici.
Durante il periodo della liberazione, il Corridoio Vasariano fu l’unico modo di passare dalla parte nord alla parte su di Firenze.

6. Le finestre di Mussolini

Nello slargo centrale del ponte si trovano le grandi finestre fatte realizzare nel 1939 da Benito Mussolini in occasione della visita di Hitler a Firenze. Queste gli avrebbero permesso di ammirare il panorama della città verso Ponte Santa Trinità.
Si dice che egli fu colpito da questa vista e dispose di non bombardarlo nel 1944.

Se volete godervi uno spettacolo veramente romantico, quando il sole comincia a tramontare andate al Ponte Santa Trinità.
Quando la luce comincia ad affievolirsi, giratevi verso Ponte Vecchio ad est e vedrete le luci delle antiche oreficerie scintillare sulle acque dell’Arno, che diventano via via più scure.

Ponte Vecchio è uno dei simboli di Firenze e sicuramente uno dei più bei ponti d’Italia, insieme al Ponte dei sospiri a Venezia, a Ponte Sant’Angelo a Roma, al Ponte Coperto a Pavia e al Ponte di Castelvecchio a Verona.

La storia

Un primo attraversamento in legno risale già all’epoca romana, ma si trovava più a monte rispetto alla costruzione attuale.
Dopo la piena del 1177 il ponte venne ricostruito, ma spostato più a valle. Subì poi dei danni durante le alluvioni del 1200 e 1250 e spazzato via da quella del 1333.
Fu ricostruito tra il 1339 e il 1345 su progetto di Taddeo Gaddi (altri ipotizzano di Neri di Fioravante o Domenico da Campi).
Nel 1665 Giorgio Vasari edificò il Corridoio Vasariano per collegare Palazzo Vecchio alla casa dei Medici.
Nel Settecento si iniziarono ad usare le caratteristiche madielle, le vetrine sporgenti dotate di chiusure ribaltabili.
All’Ottocento risalgono invece alcune riconfigurazioni delle vetrine e la trasformazione della via interna in galleria coperta.
Nel 1938 Mussolini commissionò la costruzione delle ampie finestre panoramiche al centro del ponte in occasione della visita di Hitler.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale vennero realizzate importanti opere di consolidamento all’insieme della struttura.

Nel 1966 una nuova alluvione danneggiò il ponte che venne subito dopo restaurato.

Alla scoperta degli artisti del rinascimento fiorentino

Sia che decidiate di visitare Firenze in 3 giorni, sia che facciate una visita mordi e fuggi alla città, sia ancora che riusciate a soggiornare nel capoluogo toscano per un periodo più lungo, non potrete non innamorarvi di Firenze. È un museo a cielo aperto, ricco di attrazioni, palazzi, monumenti, statue che attestano ancora oggi quanto la città sia stata importante nel corso dei secoli e soprattutto in epoca rinascimentale. Non a caso Firenze viene chiamata la culla del Rinascimento.

Ma chi sono quegli architetti, quegli scultori e quei pittori che hanno fatto di Firenze un vero e proprio scrigno di tesori?
Scopritelo leggendo il nostro elenco delle maggiori personalità artistiche del rinascimento fiorentino:

1. MICHELANGELO

Michelangelo (1475-1564) era uno scultore, pittore e architetto, considerato come uno dei più grandi artisti del periodo rinascimentale italiano e probabilmente di tutti i tempi. Il suo lavoro dimostrò una miscela di visione psicologica, di realismo fisico e di intensità mai visti. I suoi contemporanei hanno riconosciuto il suo straordinario talento e Michelangelo ha ricevuto commissioni da parte di alcuni degli uomini più ricchi e potenti della sua epoca, tra cui papi e altri affiliati alla Chiesa cattolica. Il suo lavoro, in particolare le sue sculture La Pietà e il David, nonché le sue opere pittoriche eseguite sul soffitto della Cappella Sistina, sono alcune tra le testimonianze più complete e chiare per poter comprendere a pieno la personalità versatile e la tecnica eclettica di questo personaggio della scena artistica del rinascimento italiano. Fortunatamente, le sue opere sono state curate e conservate con cura e metodo, affinché le generazioni future potessero avere la possibilità di ammirare ed apprezzare il genio di Michelangelo con il passare degli anni. L’unicità di Michelangelo, e la sua grandezza, sta nella sua costante ricerca del rigore plastico, così come la cura per tutti i dettagli dell’anatomia del corpo umano, hanno reso il David di Michelangelo un vero e proprio esempio di bellezza maschile, rompendo tutti i canoni tendenzialmente rinascimentali apportando novità sulla lavorazione del marmo e sulla rappresentazione di soggetti maschili, al livello successivo. Ancora oggi, infatti, il David è considerato essere la rappresentazione della perfezione del corpo umano maschile e controparte della Venere di Botticelli, considerata la rappresentazione pittorica della perfezione femminile.
Se avete messo in conto di visitare Firenze in 3 giorni non mancate assolutamente di andare ad ammirare la strepitosa statua del David: la trovate alla Galleria dell’Accademia ( la copia la trovate invece in piazza della Signoria, vicino a Palazzo Vecchio). Vi suggeriamo di acquistare il biglietto on line che vi darà diritto all’accesso prioritario. Risparmierete tempo da dedicare alla visita!

2. LEONARDO

Uno dei grandi padri del Rinascimento italiano, Leonardo da Vinci (1452-1519) è famoso in tutto il mondo per la sua personalità eclettica e la sua inventiva versatile e attiva. La sua formazione poliedrica e la sua personalità dedita ad uno spiccato amore per la ricerca e per la conoscenza, hanno formato un uomo assolutamente completo, unico nel suo genere, che è riuscito a donare studi, opere e conoscenze dal valore assolutamente inestimabile. Tutto il suo operato, sia in campo artistico che scientifico, sono una chiara rielaborazione in chiave assolutamente unica e all’avanguardia, di tutto il sapere di cui si teneva conto nel 400. Famoso tendenzialmente come pittore grazie alle sue opere magistrali tra cui, prima tra tutte, la famosa La Gioconda o il magistrale dipinto ritraente l’Ultima Cena, fu anche un abile musicista, scrittore e anatomista. Come non ricordare l’Uomo Vitruviano con mappatura del corpo umano oppure i suoi abili lavori come progettista che, in seguito, hanno portato l’uomo moderno alla realizzazione del primo modello di elicottero. Insomma, tutti gli studi e le opere di questo personaggio così discusso e ammirato in vari campi del sapere, sono alla base di molto di quello che conosciamo noi oggi, rendendo Leonardo uno dei maggiori geni dell’umanità.
Firenze ospita un bellissimo museo a lui dedicato. Visitarlo è un’ottima idea specie se siete a Firenze con bambini. Si trova in via Cavour 21.

3. BOTTICELLI

Sandro Botticelli (1445-1510), dopo una ricca formazione presso la bottega di Filippo Lippi, intraprese la carriera di pittore iniziando con opere su commissione dalla fama mondiale. Le sue prime opere rispecchiano la sua voglia di sperimentare e di puntare sulla struttura dei dipinti e sul fattore grafico, alcuni dei parametri essenziali della pittura rinascimentale italiana. Dopo una buona fase iniiziale in cui produsse alcuni dei suoi più grandi successi come la famosa Primavera e la Nascita di Venere, Botticelli si reca a Romaper intraprendere un nuovo e stimolante progetto per la propria crescita artistica nonché un evento che aumenterà notevolmente la propria fama: stiamo parlando della partecipazione del Botticelli alla realizzazione di alcuni notevoli affreschi nella Cappella Sistina tra cui figurano le famose Punizione dei ribelli, le Prove di Mosè e le Prove di Cristo. Dopo questo esperienza, in seguito anche al clima storico e culturale di quegli anni (con la diffusione del verbo di Girolamo di Savonarola), la vena artistica di Botticelli vide un grande cambiamento soprattutto inerente ai soggetti trattati: non ritrarrà più, infatti, personaggi mitologici come la Venere ma bensì concentrerà la sua arte su soggetti religiosi e sacri con una maggiore attenzione verso il cromatismo rispetto agli inizi, con tonalità scure e dai tratti decisi donando quindi una seconda fase creativa assolutamente unica ed inestimabile apprezzata ancora oggi in tutto il mondo.
Non potete non andare a vedere da vicino la Primavera del Botticelli. È una tappa sicuramente da inserire nel vostro itinerario per visitare Firenze in 3 giorni, in 2 giorni, in 1 giorno…..insomma dovete andarci!
Si trova alla Galleria degli Uffizi. Se volete saltare la coda acquistate il vostro biglietto on line, ve lo consigliamo.

4. PAOLO UCCELLO

Paolo Uccello ( 1397 – 1475), appartiene alla prima fase del rinascimento italiano insieme ad altri grandi del suo tempo come il Brunelleschi. Le sue opere si distinguono per la loro grande attenzione e il rigoroso rispetto della prospettiva e la prorompente maestria della plasticità dei suoi dipinti. Fra gli artisti della prima generazione del Quattrocento fiorentino, si interessò soprattutto ai problemi della prospettiva come metodo di rappresentazione piuttosto che alla realizzazione di capolavori cromatici. È considerato il precedente immediato dell’arte di uno dei massimi maestri italiani: Piero della Francesca. Lavorò su commissione per numerose città italiane che conservano, ancora oggi, alcune tra le sue più grandi opere come gli affreschi nel duomo di Firenze, altri purtroppo, come alcuni suoi lavori realizzati per la chiesa veneziana di San Marco, sono andati perduti. Questa fase della pittorica di Paolo Uccello si distingue dunque per lo studio delle geometrie, della grafica e delle linee, con risultati assolutamente precisi e suggestivi per i propri osservatori: la profondità di alcuni dipinti, infatti, è talmente ben studiata e rappresentata da essere considerata una delle caratteristiche pittoriche più all’avanguardia del proprio secolo. Negli anni a seguire da queste esperienze, Uccello si cimenta in dipinti che, insieme alla cura delle linee e delle geometrie, incorpora anche una forte attenzione e passione per la realizzazione dei volti dei propri personaggi. La vera innovazione è che l’artista è riuscito a combinare perfettamente le proprie proprietà stilistiche e più analitiche riuscendo ad associare una naturalistica cura del dettaglio e una rinnovata ricerca di effetti cromatici tra naturalezza ed surrealismo.

Gli Uffizi si ospitano la sua opera “La Battaglia di San Romano”. La trovate nella sala 7 del Primo Rinascimento.

5. PIERO DELLA FRANCESCA

Piero della Francesca (1415-1492), è uno dei maestri dell’arte rinascimentale che diede ampia importanza allo studio delle forme, delle linee e delle geometrie. Soprattutto la prima fase del suo operato artistico ci mostrano proprio le caratteristiche essenziali d dell’artista: struttura prospettica rigorosissima, perfezione dei volumi geometrici, rappresentazione di figure grandiose immerse in un’atmosfera dalla luminosità diffusa, sottile quasi astratta che mantiene i personaggi come sospesi nel tempo. Pittore la cui serena, disciplinata esplorazione della prospettiva ha avuto poca influenza sui suoi contemporanei ma è venuto riconosciuto nel ventesimo secolo come un importante contributo al Rinascimento italiano. Il ciclo dell’affresco La leggenda della vera croce e il dipinto Federico da Montefeltro, duca di Urbino e consorte, sono tra i suoi lavori più noti. Il fascino di Piero per la geometria e la matematica rappresentano un corollario della sua arte; Il suo modo di mettere su tela la propria espressione teorica deve molto al suo mentore Alberti ed è analogo a quello del suo più giovane contemporaneo Leonardo da Vinci. Il rigore e la logica degli argomenti sono tuttavia unici a Piero. Anche se l’arte reticente di Piero aveva poca influenza sugli esperimenti dei suoi grandi contemporanei fiorentini, ha goduto di grande fama per i suoi contributi scientifici.
Non andate via da Firenze senza aver ammirato suo ritratto dei Duchi di Urbino. Anche quest’opera si trova nella sala 7 del Primo Rinascimento alla galleria degli Uffizi, dove vi consigliamo di recarvi muniti di biglietto on line.

Capitali d’Italia – Torino, Firenze e Roma: la loro storia

Firenze fu tra le capitali d'Italia insieme a Roma e TorinoNon sono tantissimi quelli che si ricordano che Firenze è stata per un periodo, seppur breve (dal 1865 al 1871), tra le capitali d’Italia, dopo Torino e prima di Roma.
Una piccola parentesi nella storia del nostro Paese, ma che comunque ha causato nella fisionomia della città uno stravolgimento non indifferente.
Firenze infatti, sotto la guida dell’architetto fiorentino Giuseppe Poggi, venne stravolta: furono sventrati interi quartieri medievali del centro storico, e, per fare spazio a nuovi viali larghi circa 40 metri, furono abbattute le mura trecentesche di Arnolfo di Cambio.

I palazzi storici esistenti invece diventarono i nuovi luoghi del potere.
Il re Vittorio Emanuele II, abbandonò Torino per prendere alloggio a Palazzo Pitti, che così diventò la nuova reggia. Il presidente del Consiglio La Marmora, dal canto suo, scelse come sede Palazzo Medici Riccardi, mentre il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ospitò la Camera dei Deputati e il Ministero degli Affari Esteri. Il Senato infine occupò in un primo momento la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, per poi spostarsi nell’antico Teatro Mediceo degli Uffizi.

Tra le capitali d’Italia, Firenze fu la seconda ad assumere questo ruolo, subentrando a Torino e lasciando poi il passo a Roma.

Le cose andarono così: nel 1861 Torino, già capitale del Regno di Sardegna e proclamata capitale del nuovo Stato anche se, il 17 marzo dello stesso anno, Roma era già stata insignita del titolo di “capitale morale”. Infatti Roma e la maggior parte del Lazio costituivano ancora lo Stato della Chiesa, con il papa come sovrano e le truppe francesi di Napoleone III a protezione.

Per fare in modo che queste ultime si ritirassero dallo Stato pontificio, l’Italia, il 15 settembre 1864, stipulò con la Francia la Convenzione di settembre, con cui si impegnava a non invadere Roma e a proteggere il papa da attacchi esterni.
In cambio la Francia pretese dall’Italia che proclamasse una nuova capitale per dare dimostrazione di non essere più interessata a Roma.
La scelta cadde su Firenze, che fu capitale del regno d’Italia dal 1865 al 1871, anno in cui, dopo la breccia di Porta Pia che vide Pio IX costretto a ritirarsi da Roma con la sola concessione del Vaticano, del Laterano e della villa pontificia di Castel Gandolfo, Roma venne annessa al Regno d’Italia, di cui divenne la capitale.

Firenze e Roma non distano molto tra loro (le separa solo un’ora e venti di treno) perciò è una bella idea visitare entrambe, per rendersi conto della bellezza che unisce queste due capitali d’Italia e di quanto siano state importanti per la costruzione della storia del nostro Paese.
Roma è decisamente più grande di Firenze, perciò per farsi un’idea della città bisogna mettere in conto qualche giorno in più rispetto al capoluogo toscano. Visitare Roma in 3 giorni è il periodo di soggiorno ideale. Si ha infatti la possibilità di visitare i musei e le principali attrazioni, organizzandosi magari prima della partenza gli itinerari adatti ad una visita a Roma in 3 giorni che stabiliscano cosa vedere o fare a seconda degli interessi e del tempo che si vorrà dedicare ad ogni attrazione. La scelta delle tappe degli itinerari è vasta: da Piazza San Pietro a Piazza Navona, dal Colosseo al Pantheon, non dovete fare altro che decidere cosa visitare.
Così come per Firenze, la cosa migliore da fare è girare per la Capitale a piedi. Le distanze tra le principali attrazioni infatti lo permettono, specie se suddividete bene le cose da vedere a Roma nell’arco dei 3 giorni della vostra permanenza.

Piazzale Michelangelo – La vista panoramica più bella di Firenze

Piazzale Michelangelo si trova una collina a sud del centro storico, sulla riva sinistra dell’Arno.
É il punto panoramico più bello i Firenze. Di qui avrete una vista magnifica sulla città e su tutte le sue attrazioni.
Dal duomo a Duomo a Palazzo Vecchio, dalla basilica di Santa Croce a Ponte vecchio, con un solo sguardo potrete individuare tutti i monumenti principali.

Com’è fatto

La realizzazione, su disegno di Giuseppe Poggi , risale al 1869 e faceva parte di un progetto di riqualificazione della zona.
Dal 1865 Firenze era infatti era diventata quell’anno capitale d’Italia (lo sarebbe stata fino al 1871) ed era al centro di un rinnovamento urbanistico, chiamato Risanamento di Firenze.
Questo previde l’abbattimento delle antiche mura di Firenze e al loro posto, prendendo spunto da Parigi, si realizzarono i viali di circonvallazione che culminano in Piazzale Michelangelo.
Il piazzale ospita le copie di diverse opere custodite a Firenze. In primo luogo la riproduzione in bronzo del David di Michelangelo che potrete ammirare proprio al centro. 
Poi le copie di bronzo delle quattro allegorie delle Cappelle Medicee di San Lorenzo, che si trovano ai piedi della statua. Le originali sono scolpite in marmo bianco.
Alle spalle dello slargo domina una loggia in stile Neoclassico, al cui interno oggi si trova un ottimo ristorante panoramico.
Nel progetto originario, qui avrebbe dovuto esserci un museo delle opere di Michelangelo che, però non vide mai la luce.
Nelle intenzioni dell’architetto fiorentino infatti il piazzale doveva essere un monumento per la celebrazione di Michelangelo.

Se ci farete caso, vi accorgerete che sul muro al di sotto della loggia c’è un’epigrafe che ricorda l’opera di chi l’ha costruita e in cui si legge: “Giuseppe Poggi architetto fiorentino volgetevi attorno ecco il suo monumento MCMXI”

Come raggiungerlo

Potete arrivarci in diversi modi

  1. A piedi: ci sono tre possibilità. La prima, più facile, è percorrere viale Michelangiolo, imboccandola da viale Ferrucci. Ci si impiega circa 25-30 minuti. 
    La seconda parte da Piazza Poggi e ci si impiega circa 15 minuti salendo le scalinate monumentali, chiamate Rampe del Poggi. É più impegnativo della prima opzione ma anche molto scenografico.
    La terza possibilità è la più faticosa. Uscite dal centro di Firenze dalla porta di San Miniato, nella piazzetta omonima del quartiere di Oltrarno, e salire per via del Monte alle Croci.
    Qui dopo pochi metri c’è una scalinata che conduce all’ingresso del giardino delle Rose. Da lì proseguite fino ad arrivare al piazzale Michelangelo. Ci si impiega 10-15 minuti.
  2. In auto:  si percorre il viale Michelangelo. Per chi preferisce questa comodità è molto facile trovare parcheggio gratuito nelle zone vicine alla piazza.
  3. Con i mezzi pubblici: è una valida alternativa. Gli autobus n. 12 o 13 dalla stazione di Santa Maria Novella, impiegano circa 20 minuti (senza traffico).

Da questo punto, se salite ancora per un po’, potete arrivare fino all’abbazia di San Miniato al Monte.
Dal suo sagrato, avrete un’altra splendida vista panoramica di Firenze.
Costruita tra il 1100 e il 1300, esternamente ha una ricca decorazione in marmo bianco e verde.
La cripta conserva le reliquie di San miniato e l’interno della chiesa custodisce diverse opere di arte sacra da non perdere.

Da Piazzale Michelangelo potete raggiungere anche un altro luogo da no perdere: il Giardino delle Rose.
Lo trovate al di sotto della piazza, in viale Giuseppe Poggi.
É aperto tutti i giorni (tranne Natale e Capodanno) dalle 9 del mattino al tramonto. Anche di qui la vista è di quelle da togliere il fiato.
Il momento migliore per apprezzarlo durante la fioritura delle oltre mille varietà di rose, di cui circa 350 molto antiche.
Sparse per il parco troverete le opere dell’artista belga Folon e un giardino giapponese, dono della città gemellata di Kyoto al Comune di Firenze.

Curiosità

  • La copia del David di Michelangelo fu portata al centro della piazza nel 1873.
    Per farlo vennero impiegate nove coppie di buoi.
  • Il giardino è aperto tutti i giorni solo dal 2011, cioé da quando la vedova di Jean-Michel Folone ha donato alla città di Firenze le opere del marito, morto nel 2005.
    Prima era aperto solo nei mesi di maggio e giugno, periodo della fioritura delle rose. 

Attrazioni nelle vicinanze

Ai piedi del piazzale si trovano i l museo Bardini, che ospita grandi ceramiche di Della Robbia, manufatti greci e romani e alcune opere di Donatello e Casa Buonarroti, fatta costruire dai suoi parenti in sua memorie e diventata poi un museo con archivi, biblioteche ricca collezione di opere, modelli e schizzi dell’artista.

Il Belvedere di Firenze é una tappa obbligatoria per chi viene a fare un tour nella città toscana.
Perciò se decidete di visitare Firenze in 3 giorni (o qualunque sia la durata del vostro soggiorno!) non dimenticate di inserirlo nel vostro itinerario.

Parole chiave: piazzale Michelangelo Firenze

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Via de’ Tornabuoni

Se siete amanti degli acquisti di un certo tipo, nel vostro itinerario per visitare Firenze non può mancare una tappa a Via de’ Tornabuoni, la strada più elegante della città, che collega Piazza Antinori con ponte Santa Trinita. 
Qui potete trovare manufatti in pelle di ottima finitura, boutique e brand noti in tutto il mondo. Gucci, Ferragamo, Armani, Versace, c’è tutto quello che serve per uno shopping di classe!

Attrazioni nelle vicinanze: UffiziDuomoPiazza della SignoriaMuseo del Bargello

La via era caratterizzata da grandi palazzi già nel 1300, con il palazzo Spini-Feroni, la torre del Gianfigliazzi, e il palazzo Cambi – Del Nero, diventa luogo di eleganza e rappresentanza della nobiltà a partire dal Quattrocento. Vengono infatti costruiti il Palazzo Tornabuoni, Palazzo Antinori e Palazzo Strozzi, oltre alla colonna di porfido che contraddistingue la via ancora oggi.

Il Seicento vide invece la costruzione delle facciate della Commenda da Castiglione e di Palazzo Giaconi. Inoltre vennero eretti Palazzo Viviani della Robbia e la loggia di Palazzo Tornabuoni. 
Nel Settecento, a seguito della creazioni dei lungarni vennero invece demolite la Torre degli Spini e l’arco dei Pizzicotti.

Infine, nel 1938. quando Hitler e Mussolini fecero visita a Firenze, la strada venne dotata di una doppia fila di lampioni rimasti attivi fino agli anni Settanta.

Via de’ Tornabuoni in tutte le epoche è sempre stata un preciso riferimento per i cittadini di Firenze, che facevano partire da questa strada parate, cortei, giochi di piazza (come corse dei cavalli, partite di calcio in costume…)

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