Una delle attrazioni più visitate nonché toccate di Firenze, la fontana del porcellino è uno dei simboli della città e portafortuna.
La tradizione vuole infatti che porti fortuna per prima cosa toccargli il muso (che è infatti la parte più lucida della statua a furia di essere strofinata infinite volte) e poi porre una moneta in bocca. Se questa cade oltrepassando la grata dove cade l’acqua si sarà baciati dalla sorte, in caso contrario no.
Se siete a visitare Firenze in 3 giorni o qualsiasi durata abbia la vostra permanenza, una carezza al porcellino è d’obbligo!
Trovate la fontana del porcellino, che in realtà è un cinghiale, a margine della Loggia del mercato nuovo, in pieno centro, vicino a Ponte Vecchio.
È la copia bronzea voluta da Cosimo II de Medici (per abbellire Palazzo Pitti) della copia marmorea (ora agli Uffizi) di un originale ellenistico che Papa Pio IV donò a Cosimo I nel 1560. La statua posa su una base di forma ottagonale, arricchita da una raffigurazione, sempre in bronzo, molto realistica dell’ambiente degli acquitrini dove vive il cinghiale. La base non è più originale: usurata dal tempo è stata rifatta nel 1897 da Clemente Papi e nel 1988 fu rifusa da Ferdinando Marinelli, come spiega l’incisione che si trova sul bordo destro. L’originale del basamento, assieme al vero bronzo del Porcellino, è conservata al museo Bardini.
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In giro per il mondo si possono trovare alcune sue copie: ad esempio una è nel parco del castello di Enghien in Belgio, un’altra si trova in Place Richelme a Aix-en-Provence, in Francia e altre due Monaco di Baviera.
La statua ha anche ispirato una fiaba di Hans Christian Andersen, che dopo un viaggio a Firenze compose “Il porcellino di Bronzo”. È stata inoltre presente nei due film di Harry Potter Harry Potter e la camera dei segreti e Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2