Visitare gli Uffizi sarà un’esperienza incredibile che non dimenticherete.
Anche se non siete particolarmente appassionati d’arte, rimarrete colpiti dalla bellezza e dalla straordinaria quantità di opere che custodiscono.
Naturalmente non potrete vedere tutto in una volta!
Però, almeno una tappa vale la pena inserirla nel vostro itinerario, specie se decidete di visitare Firenze in 3 giorni.
Date le lunghe code di visitatori, vi consigliamo di acquistare i biglietti on line. Salterete la fila e non comincerete la visita già stanchi!
Gli Uffizi, situati a sud di Palazzo Vecchio, sono considerati il più antico museo d’Europa.
A partire dal 1581, infatti, Francesco I volle che le collezioni granducali esposte nella Galleria fossero visibili a tutti quelli che lo chiedevano, dando il via così al moderno concetto di godimento pubblico delle opere, cioè al museo.
Il progetto dell’edificio fu realizzatoGiorgio Vasari nella seconda metà del XVI secolo. Realizzò anche il Corridoio Vasariano, il passaggio privato che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti attraverso gli Uffizi e il Ponte Vecchio.
Il corridoio veniva usato dai de Medici per spostarsi dalle stanze di casa agli uffici di Palazzo Vecchio senza uscire di casa.
GLI ORARI
Martedì – domenica: 8.15 -18.30
Chiusi tutti i lunedì, 1° Gennaio, 1° maggio, 25 dicembre
DOVE SI TROVANI GLI UFFIZI
LE PRINCIPALI OPERE DEGLI UFFIZI
All’interno del museo si trova una delle più grandi raccolte della pittura italiana al mondo.
Si tratta della collezione privata dei de’ Medici, lasciata in eredità a Firenze nel 1737 dall’ultima erede della famiglia, Anna Maria Ludovica, a condizione che non lasciasse mai la città.
In seguito, l’enorme quantità di opere fu smistata altrove e la Galleria, da metà Ottocento, divenne soprattutto una collezione di quadri.
La raccolta ospita un’infinità di capolavori da vedere, tra i quali ne ricordiamo alcuni davvero imperdibili:
1. Il Tondo Doni di Michelangelo
Tra le opere d’arte da vedere a Firenze c’è sicuramente il Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti.
L’opera, databile intorno al 1504, è uno dei capolavori indiscussi del maestro fiorentino.
Uno dei primi esempi di manierismo, il tondo fu commissionato da una ricca famiglia di banchieri. Rappresenta la Sacra Famiglia, realizzata in tempera grassa su tavola. In questo lavoro, una delle rare opere pittoriche di Michelangelo (oltre ai dipinti della Cappella Sistina), la sua arte scultorea è stata trasposta su pittura. La bellissima cornice, in legno a motivo intrecciato, rende ancora più prezioso il dipinto.
2. L’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci
L’adorazione dei magi fu uno dei temi di tutto il repertorio artistico dell’arte fiorentina del 1400.
Anche Leonardo da Vinci si mise alla prova nella rappresentazione della famosa scena della Bibbia, con un dipinto ad olio su tavola. Cambiò però lo schema narrativo e mostrò una scena assolutamente diversa da quelle tradizionali. L’artista, infatti, concentra la scena sul Bambino e sulla sua natura divina. Il simbolismo degli elementi che incorniciano la scena (come gli ulivi e le palme) sono un chiaro rimando alla futura storia di Gesù e danno al dipinto una carica interpretativa originale.
3. L’Annunciazione di Leonardo da Vinci
Come ne L’Adorazione dei Magi, Leonardo da Vinci rivisita anche la scena religiosa dell’annunciazione con un dipinto ad olio e tempera su tela databile attorno al 1475.
Il dipinto raffigura il famoso momento dell’annuncio dell’angelo a Maria. Stavolta però é ambientato in un ambiente esterno, probabilmente proprio fuori casa della Vergine.
I personaggi della scena sono raffigurati con plasticità e rigore mostrando l’attimo subito successivo all’arrivo dell’angelo e l’accettazione da parte di Maria del proprio destino.
L’uso del colore e delle luci, usate soprattutto nel paesaggio sullo sfondo della scena, riescono a conferire grande profondità e prospettiva.
4. La Battaglia di San Romano di Paolo Uccello
La Battaglia di San Romano è in realtà un dipinto diviso in tre scene raffiguranti le storiche battaglie della storia del popolo fiorentino.
Il quadro complessivo non esiste ma si tratta di tre diverse sezioni dello stesso quadro divise tra il museo degli Uffizi, il Louvre di Parigi e la National Gallery di Londra.
Visitare Firenze senza ammirare la parte centrale esposta alla Galleria sarebbe un errore! Il dipinto, databile al 1438, raffigura la scena del Disarcionamento di Bernardino della Ciarda è infatti un vero e proprio capolavoro di prospettiva e tecnica pittorica.
5. La primavera di Botticelli
Sicuramente una delle opere più emblematiche dell’intero Rinascimento italiano, é databile attorno al 1482.
Rappresenta una scena mitologica con numerosi personaggi abilmente inseriti in un contesto naturalistico ampiamente dettagliato e curato. Negli anni ci sono state diverse interpretazioni sul reale messaggio del dipinto ma, ancora oggi, è tanta l’aurea di mistero che aleggia sull’opera e sui reali motivi che spinsero Botticelli a scegliere proprio quei personaggi rispetto ad altri.
L’abile uso del colore e la chiave umanistica che prevale su tutte come possibile interpretazione del dipinto lo hanno reso uno dei quadri più famosi dell’artista e del panorama fiorentino.
6. La Nascita di Venere di Botticelli
Insieme alla Primavera, anche la Nascita di Venere rappresenta il culmine dell’operato artistico di Botticelli, nonché simbolo della pittura rinascimentale fiorentina.
Il quadro, sospeso tra allegoria e mitologia, è una chiara estensione della Primavera. Li accomunano sia i personaggi legati all’antica mitologia, che le numerose possibili interpretazioni.
Ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, la scena rappresenta la nascita della dea che, sospesa su una conchiglia in mezzo al mare, viene servita da un’ancella e accarezzata dai venti e da una pioggia di delicate rose.
La tecnica e i materiali utilizzati impreziosiscono ancora di più quella che ad oggi risulta essere la prima vera rappresentazione pittorica su grande tela del panorama fiorentino.
7. I dipinti di Federico da Montefeltro e Battista Sforza di Piero della Francesca
Il celebre Doppio ritratto dei duchi di Urbino, risalente ad un periodo che va dal 1465 al 1472, è un dipinto ad olio su tavola commissionato a Piero della Francesca proprio dai due coniugi.
I personaggi sono ritratti di profilo, con sguardo fiero e solenne cercando probabilmente di elevarli ad un rango superiore, quasi divino.
Lo sfondo in lontananza con colori tenui e delicati e i forti colori dei personaggi, creano un contrasto, studiato per creare una sorta di sospensione e metterne in mostra l’importanza.
Oggi i due dipinti sono esposti separati sebbene, molto probabilmente, un tempo appartenessero entrambi ad un unico quadro.
8. La Madonna Ruccellai di Duccio
Questo dipinto, detto anche la Madonna dei Laudesi, raffigura la Madonna col Bambino in una scena che suggerisce maestosità e imponenza.
Databile al 1285, il dipinto è in tempera e oro su tavola. Mostra una Madonna insolita, raffinata, quasi sorridente, contornata da numerosi angeli che sembrano incorniciare la coppia divina.
Ogni personaggio mostra una grande espressività dai toni docili e accondiscendenti.
Il quadro è chiaramente ispirato alla cultura pittorica bizantina, sia per l’utilizzo e la scelta di materiali e colori sia per la la scelta dei soggetti raffigurati in modo assolutamente insolito per l’arte italiana fiorentina dell’epoca.
Gli uffizi di Firenze. Foto: Lea Gerbaudo
9. La Madonna di Ognissanti di Giotto
Si tratta di una pala d’altare realizzata nel 1310. Rappresenta uno dei primi dipinti a rompere le tradizioni pittoriche incentrate sul pieno rispetto dei canoni bizantini dell’epoca.
Giotto, ricreò il celebre tema della Madonna con Bambino riponendo la coppia divina in uno spazio definito, rappresentato dal trono che ne conferma la maestosità.
Un’altra novità fu la scelta di umanizzare i personaggi con sguardi devoti da parte degli angeli e la Madonna che, tenendo in braccio il Bambino, con sguardo fiero e sicuro, gli tiene la piccola manina, in un gesto d’affetto assolutamente nuovo al genere.
10. Il Battesimo di Cristo di Andrea del Verrocchio
Il dipinto, datato al 1470, fu realizzato dal Verrocchio presso la propria bottega, con la collaborazione di altri artisti praticanti, come ad esempio Leonardo da Vinci. Il quadro mostra la famosa scena del Vangelo in modo innovativo ed originale. La struttura é particolare: partendo dalle mani divine che concedono il battesimo a Cristo, irradia tutta la scena dall’alto verso il basso, in una composizione strutturata con maestria.
I volti provati dall’evento e la presenza di aureole su tutti i personaggi, sono simbolo di divinità e purezza, e caricano di maggiore importanza religiosa e spirituale tutto il quadro.
11. La Madonna del Cardellino di Raffaello
Il dipinto ad olio, probabilmente databile al 1506, è una delle maggiori opere di Raffaello Sanzio, nonché una delle più innovative raffigurazioni della Vergine Maria.
Raffigurata in un momento intimo di estrema umanità, la Vergine è intenta a seguire Gesù e San Giovannino nei loro primi anni di vita mentre giocano con un cardellino.
La plasticità della scena e la scelta di colori in contrasto dall’alto valore simbolico (il rosso che è la passione di Cristo e il blu rappresentante la Chiesa), uniti alla grandissima espressività dei personaggi rende tutto il dipinto una delle opere più mature e complete dell’artista fiorentino.
Nota: Sono state recentemente aperte le nuove sale dedicate al Caravaggio e ai pittori del Seicento. Le stanze, dallo sfondo cremisi, sono 8 e offrono la possibilità di ammirare opere del Caravaggio (tra le altre, Scudo con testa di Medusa, Bacco con la coppa del vino e il Sacrifico di Isacco), ma anche tele di altri grandi del ‘600 come Artemisia Gentileschi, Velasquez, Van Dyck e Rubens.
Inoltre sono state inaugurate a inizio maggio 2021 una serie di nuovi spazi dedicati al Cinquecento contenenti 129 opere mai esposte se non in modo temporaneo.
LE ALTRE OPERE DEGLI UFFIZI
Accanto all’arte toscana dei secoli XVIII-XVI troverete anche un gran numero di artisti veneti e lombardi (Caravaggio e Tiziano soprattutto) e dell’Europa del Nord (Rembrandt, Rubens, Bruegel, per citarne alcuni)
Al piano terra i tre lati del museo sono caratterizzati da una grande ed elegante loggiato. Qui, in in 28 nicchie sono collocate le sculture di alcuni illustri toscani: Galileo Galilei, Niccolò Machiavelli, Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio, Francesco Petrarca , Leonardo da Vinci, Amerigo Vespucci.
Al primo piano nobile della Galleria è inoltre ospitato il Gabinetto Disegni e Stampe, dove sono esposti circa 150.000 disegni e stampe, che spaziano dalla fine del Trecento al XX secolo.
Assolutamente da vedere i disegni di Michelangelo e Leonardo, dei quali ci sono anche i disegni preparatori di opere purtroppo perdute.
La sala espositiva si può visitare con lo stesso biglietto di ingresso alla Galleria degli Uffizi.
Infine, al secondo piano, percorrendo il corridoio ovest, si trova la Sala della Niobe. Ospita 12 sculture antiche, copie romane di un originale greco di cui non si conoscono la data di realizzazione e il luogo erano collocati.
Le statue sono poste lungo le pareti, a distanza l’una dall’altra, così da poterle ammirare da sole.
La Sala della Niobe. Foto di Lea Gerbaudo
Notizie sull'autore
Silvia
Silvia è content creator dal 2010 ed esperta d'informazione turistica per città d'arte italiane. Laureata in Lettere Classiche, è appassionata della storia, della cultura e delle curiosità delle città del Bel Paese, nonché conoscitrice di tutti i trucchi per una perfetta vacanza in Italia.